I Social Impact Bond (in sigla, SIB) sono uno strumento finanziario innovativo attraverso cui enti privati forniscono il capitale iniziale per la gestione di progetti sociali di natura preventiva (come l’educazione sanitaria o il reinserimento dei carcerati recidivi nel tessuto sociale) dietro garanzia da parte di uno o più enti pubblici di elargire, come remunerazione sul capitale investito, parte dei risparmi generati per le casse pubbliche dal successo dei progetti stessi (nei casi sopra menzionati, meno malati e meno carcerati). La remunerazione avviene solo se i programmi raggiungono obiettivi sociali prefissati.
Il risultato dell’introduzione dei SIB è che il rischio di fallimento di progetti sociali preventivi è trasferito dal settore pubblico a quello privato. Al circolo vizioso di cui sopra si sostituisce un circolo virtuoso in cui i risparmi generati dai programmi sociali preventivi di successo possono essere re-investiti nell’espansione di programmi similari, così liberando ulteriori risorse a beneficio della comunità.
I SIB comportano numerosi benefici per tutte le parti interessate. Gli enti pubblici favoriscono l’innovazione sociale senza rischiare di sperperare i soldi dei contribuenti in programmi inefficaci; gli investitori diversificano il proprio portfolio, rispondendo anche alla propria responsabilità sociale d’impresa; le organizzazioni non profit beneficiano di finanziamenti più stabili e consistenti; i cittadini vedono aumentare l’offerta di servizi sociali per la comunità.
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Il materiale più completo disponibile in italiano sui Social Impact Bond (SIB) è costituito dal “Quaderno 11” dell’Osservatorio della Fondazione Cariplo.
Come riportato nella presentazione del fascicolo “il Quaderno analizza criticamente il Social Impact Bond (SIB), uno strumento che ha suscitato un grande interesse nel dibattito tra gli addetti ai lavori perché consente di finanziare innovazioni nelle modalità con cui sono affrontati alcuni problemi sociali, ponendo un’enfasi particolare sull’efficacia nel raggiungere i risultati. Come spesso accade per le innovazioni estere, in Italia i SIB hanno trovato un’accoglienza entusiastica e molte proposte di adozione senza che però si siano adeguatamente prese in considerazione le implicazioni connesse al loro utilizzo nel contesto italiano”.
“L’analisi mostra che si tratta di uno strumento interessante soprattutto perché e focalizzato a risolvere due questioni di grande rilievo: il sostegno della sperimentazione di nuovi interventi senza rischio per il bilancio pubblico e la messa a regime da parte delle amministrazioni pubbliche di politiche che abbiano già mostrato un’efficacia sperimentale. L’utilizzo di questi strumenti nel nostro paese pone però non pochi problemi e richiede il superamento di molte difficoltà non solo di carattere legale e operativo”.
Il quaderno è scaricabile da QUESTA PAGINA